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VICKY SCHAETZINGER

Cluster è la scuola che ho sempre immaginato e desiderato dal primo giorno della sua nascita, nel 1999.
Un sogno diventato la quotidianità.
Un luogo di musica dove al primo posto si mettono impegno e dedizione, senza tralasciare il piacere del migliorarsi.

Cluster è una scuola dove gli allievi sono accolti e guidati, supportati e formati grazie a un team d’insegnanti che, con grande amore e professionalità, svolgono il proprio lavoro.
In quest’epoca confusa e “sospesa”, l’unico vero atto rivoluzionario è cercare di fare bene il proprio lavoro.

Benvenuti.

Chi sono

Pianista e musicista, ho fondato Cluster per unire palcoscenico, insegnamento e visione.
Oggi la dirigo con passione e cura.

Dal palco della Carnegie Hall alla costruzione di una delle scuole di musica più vivaci d’Italia, la mia vita è sempre stata intrecciata alla musica.
Credo nel lavoro fatto con amore, nella bellezza dello studio e nella forza rivoluzionaria della formazione.
Cluster è il sogno della scuola che avrei sempre desiderato, diventato realtà.

La mia vita nella musica

Il mio percorso formativo mi ha portata dal diploma in pianoforte in Conservatorio allo studio della musica jazz e a una borsa di studio come collaboratrice al Teatro alla Scala di Milano.
Ho tenuto concerti e masterclass in diverse università americane e inciso per etichette come EMI Classics, Sipario Dischi, Pagani, Abeat Records.
Ho partecipato a concorsi nazionali e internazionali, e sono stata ospite in varie trasmissioni televisive (Claudio Bisio, Pippo Baudo, Paolo Limiti…).

Dal 1998 al 2013 ho avuto il privilegio di essere la pianista di Milva, una delle più grandi interpreti della scena musicale mondiale.
Un sodalizio artistico lungo quindici anni, fatto di concerti, tournée internazionali e spettacoli intensi, che ci ha portate sui palcoscenici più importanti del mondo.
Abbiamo attraversato repertori vastissimi: da Astor Piazzolla a Kurt Weill, da Brecht alla chanson francese, fino alla musica leggera italiana e tedesca.
Un'esperienza umana e musicale irripetibile, che ha lasciato un’impronta profonda nella mia vita e nel mio modo di fare musica.

Palcoscenico e teatro

Ho lavorato a lungo nel teatro, sia come musicista che come direttrice musicale.
Dal 2000 al 2015 ho firmato spettacoli, tournée e produzioni con alcuni tra i più grandi attori e registi italiani.

Collaborazioni teatrali (2000–2009):

  • 2000: Peter Uncino con Milva e David Riondino
  • 2001–2003: Maria de Buenos Aires con Milva e TangoSeis
  • 2004–2006: Tangasos
  • 2005: Le labbra del tempo con Cochi Ponzoni
  • 2005: Il signor Tabucchi è desiderato al telefono con Franca Nuti e Gian Carlo Dettori
  • 2006: Milva canta Brecht – regia di Cristina Pezzoli
  • 2006: Omaggio a Groucho – regia di Marco Balbi
  • 2007: Sonata a Kreutzer – regia di Claudio Beccari
  • 2008: La Liquidazione con Zuzzurro – regia di Massimo Navone
  • 2009: Carnegie Hall di New York con Marco Albonetti

Progetti (2006–2015):

  • 2006–2010: Un certo Signor G con Neri Marcorè
  • 2010–2012: Malamore con Lucrezia Lante della Rovere
  • 2011–2012: Ciao come sto? con Gaspare e Zuzzurro
  • 2012–2013: La musica del Mediterraneo con Mariangela D’Abbraccio
  • 2013–2014: Vi presento Milly con Gennaro Cannavacciuolo
  • 2014: Omaggio a Borges con Giorgio Albertazzi e Mariangela D’Abbraccio

Musica e aziende

Ho sempre amato la musica, ma anche il costruire.
La musica mi ha insegnato che armonia e ritmo possono convivere in un equilibrio sorprendente, e che questo equilibrio è anche umano, organizzativo, relazionale.

Nei primi anni Duemila, ho portato questa visione anche nel mondo aziendale.
Ho ideato workshop in cui la metafora dell’orchestra, del musicista e del direttore diventa un linguaggio per riflettere sulla collaborazione, sull’ascolto e sulla leadership.

Nascono così Music Jump 1 e 2, esperienze immersive tenute in Italia e in Francia.
Dal 2002 collaboro con il CFMT – Centro di Formazione Management del Terziario – dove tengo corsi su team building, gestione e armonia dei gruppi.

Tra i più significativi: “Prove d’orchestra”, condotto insieme a Luciano Ziarelli, per esplorare ritmo e ascolto nella gestione d’impresa.

LA SVOLTA: DALLA SCENA A CLUSTER

Agosto 2014: mi fermo. Dopo anni di tournée, spettacoli e concerti, decido di dedicarmi completamente alla direzione della Scuola di Musica Cluster.
C’è una data esatta che è indelebile. Cinque anni prima: 7 marzo 2009, Carnegie Hall, New York. Suonavo con il sassofonista Marco Albonetti. Avevo appena concluso una tournée teatrale di tre mesi con Neri Marcorè ed ero volata a New York. Il giorno dopo sarei dovuta rientrare per le prove di uno spettacolo e due giorni dopo mi attendeva un concerto con Milva al Blue Note.

Ero lì, su uno dei palchi più prestigiosi al mondo… le mie mani suonavano ma la mia mente era altrove.
Non ero lì. Non con il cuore, solo con la testa. Per circa dieci minuti ho suonato in automatico, come scollata da me stessa. Poi ho ripreso la mia concentrazione. Ma quei dieci minuti mi hanno segnata.

Da lì è iniziata una lunga riflessione. Ruotavano intorno a me tre mondi: l’insegnamento, il palcoscenico, le aziende.
Il sogno è diventato chiaro: creare una grande scuola di musica che unisse tutto ciò che avevo vissuto.

Ho lasciato le scene. Ho affidato i miei allievi a insegnanti di valore iniziando a dedicarmi interamente alla scuola.
E ho ricominciato a studiare, questa volta però era gestione d’impresa...

Nel 2014, Cluster è diventata una Srl, e poco dopo un Ente di Formazione riconosciuto dalla Regione Lombardia. Per poi diventare Società Benefit nel 2024.
Ho allineato la squadra a una nuova pulsazione condivisa, perché solo una grande squadra può formare una grande scuola.
Sono grata di lavorare con un team di insegnanti magnifici da dieci, quindici e, alcuni, da vent’anni.

Il presente ed il futuro

Una scuola è come un’orchestra.
La direzione di una scuola è come la direzione di un'orchestra:
ogni elemento ha un ruolo preciso, assegnato con cura. C’è il primo violino, il secondo, ci sono i fiati, le percussioni, le sezioni.
Ognuno ha il proprio spartito, la propria responsabilità, il proprio tempo per entrare e uscire di scena.

Chi dirige non suona nessuno strumento, ma conosce ogni nota. Studia la partitura nel silenzio, ne prevede le sfumature, anticipa le difficoltà.
Organizza, coordina, prepara e armonizza.
È costruire una struttura solida, silenziosa e precisa che permetta a tutti di muoversi con libertà.
Dirigere è un lavoro fatto di equilibri invisibili.
È la capacità di custodire un ritmo interno, di coltivare una pulsazione comune che lega didattica, relazioni, logistica e comunicazione.
Serve a indicare una direzione precisa, entro la quale ciascuno può esprimersi pienamente.

La musica è possibile solo quando c’è ordine,
quando il tempo è chiaro, quando i ruoli sono definiti, quando le energie sono distribuite.
Così, ogni dettaglio diventa essenziale per l’insieme.
Esattamente come una scuola.

C’è una frase che riassume perfettamente tutto questo.
È di Sergiu Celibidache, uno dei più grandi direttori d’orchestra del Novecento:
«Io infiammo e rendo incandescente il bisogno di associare che c’è in ciascuno di noi.»
E forse è esattamente questo il ruolo di chi guida una scuola: alimentare quel bisogno di associarsi, di suonare e di far musica insieme.
Ecco. Questo cerco di fare ogni giorno, con passione, determinazione e amore per ogni singola nota di questo meraviglioso mondo che è Cluster.

Certificato ISO 9001:2015